Per andare dove dobbiamo andare...

per dove dobbiamo andare ?

(Le avventure di Giggino)

 

di Cesare Rizzi

 

Cesare Rizzi

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Questa, è la storia di.... (mmh... vediamo un pò) Giggino,  che il Sabato di un afoso agosto foggiano, ebbe la fortuna di transitare nella nostra città.

 

Non era un viaggio di piacere, Giggino, doveva raggiungere l'anziana madre che per motivi di salute era costretta a letto in un paesello dell’ avellinese.

 

Sono le 11.00 del mattino, fa molto caldo, Giggino arriva sudato alla stazione, deve informarsi sugli orari delle partenze per Avellino.

Vede un piccolo chiosco che ha tutta l’aria di essere un punto informativo per i turisti, si avvicina ci gira intorno…. “mah” … non si capisce bene cosa sia realmente….

 

Giggino supera l’ingresso della Stazione, si mette in fila allo sportello “Informazioni/Assistenza”… pensa:… “questo è lo sportello giusto”….

Dietro il vetro l’addetto gesticola e pare stizzito con la signora che, dalla parte opposta al vetro, sta facendo chissà quali rimostranze…

 

Giggino attende con pazienza,

…è il suo turno.

Buongiorno, dovrei andare ad Avellino

Intuisce che l’addetto pur continuando a guardare sul monitor del terminale sta rispondendo, ma non ode la risposta…

Come ?

L’addetto si ricorda di aprire il canale audio del microfono, e ripete “No, a Benevento

Giggino: “Ma no, guardi che io devo andare ad Avellino

L’Addetto: (infastidito) “Ho detto che non c’è…. Puoi arrivare a Benevento

Giggino: “Ma, senta, non c’è una alternativa ? che so’ un Pullman ?

L’addetto: “allà, al bar, fuori, di fronte !

 

Giggino saluta basito, esce dalla stazione, una folata di Favonio, porta con se alcune sue imprecazioni e pensa che forse proprio il caldo sia la causa della mancanza di cortesia dell’addetto dello sportello informazioni.

 

Cerca il Bar, ne vede almeno un paio…

Ma, che diavolo c’entra un Bar ? che io ad Avellino devo andare !”.

Ma, Foggia, non era uno dei più importanti snodi ferroviari ?

 

Gli tornano in mente le parole di un vecchio saggio Foggiano: “Chi tene leng, vace in Sardegn” (Chi ha lingua va in Sardegna), si avvicina ad un uomo vestito di blu, ha l’aspetto dell’autista di pullman, ed una etichetta sulla camicia con la scritta “SITA”, che in verità molto educatamente gli spiega che la SITA non fa corse a Napoli, e che non disponendo di maggiori informazioni lo invita di rivolgersi al BAR.

 

(In realtà, ci sono dei pullman della regione Campania)

 

Giggino, non crede ai suoi occhi, tantomeno alle sue orecchie…. “Ma, in questa città i servizi ai cittadini, ai turisti, ed ai pendolari, sono gestiti dal Bar ?

 

Ancora una fila al Bar, Giggino fa la sua richiesta alla Cassiera…. Anche lei stizzita quasi fosse una inutile perdita di tempo (o di denaro), gli dice che il Pullman, porta a Grottaminarda… anzi no, ad Ariano Irpino.

Giggino prende il biglietto dopo aver faticosamente estorto le informazioni sugli orari delle corse e della coincidenza.

 

Giggino: “Mi scusi, un ultima domanda, dove si prende il pullmann ?

Cassiera: “Là, di fronte

 

Giggino, domani, prenderà il Pullman, e potrà raggiungere la sua povera mamma.

 

Giggino è molto deluso per il servizio e per il trattamento che ha ricevuto come ospite di questa città.

Giggino, spera di non tornare mai più a Foggia.

 

Forse era sufficiente solo un po’ di Responsabilità, per dare a Giggino una immagine diversa della città!

Forse era sufficiente far funzionare il Chiosco informativo all’ingresso della stazione ?

 

P.S.: Giggino, è un personaggio di fantasia. I fatti raccontati in questa storia, sono realmente accaduti.

 

Foggia 13 Agosto 2011

 

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