"Amore, non mi Piace !"

 

di Raffaele de Seneen

 

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Ormai era questa la frase che l’assessore si sentiva dire dalla moglie, ogni volta che in auto, lui alla guida, lei di fianco, percorrevano quella strada che passa avanti all’ingresso dell’aeroporto Gino Lisa.

 

La cosa era quasi a cadenza settimanale, aveva anche una collocazione oraria precisa, prime ore del pomeriggio del sabato, quando in macchina raggiungevano il paese d’origine di lei per il week end e visita parenti.

 

“Amore, non mi piace!” e la variante “Non mi piace, amore!” erano diventate la costante, assillante, imbarazzante e preoccupante frase che colpiva l’orecchio destro del’assessore-conducente appena la signora moglie intravedeva da lontano la sagoma de “Il volo”, quell’ammasso di metallo “contorcigliato” posto proprio all’ingresso del Gino Lisa. “Un’opera d’arte!” pensava lei, e pensando ancora, concludeva “Mah!”.

 

Un sabato che l’assessore-conducente percorreva da solo quella strada, la signora era partita un paio di giorni prima, a cento metri dal motivo di dispiacere della moglie, si sentì colpire l’orecchio dalla stessa frase: “Amore, non mi piace!”. Un po’ si spaventò, era solo in macchina.

 

In quel momento capì che il problema c’era, ed era anche grave. Così pensò di impegnare il resto del percorso in un immaginario colloquio con la moglie, come una prova, un’anteprima di un qualcosa che presto o tardi sarebbe avvenuta veramente.

 

“Senti” gli disse, “quello è un bene comune, non ci posso far niente!”. “Non è vero” gli arrivò dal sedile accanto, “tu devi pensare solo al nostro di bene!”. “Ma io te ne voglio di bene, ho cercato anche un percorso alternativo, ma dovremmo andare a Napoli, imbarcarci per la Sicilia e poi prendere da sotto!” disse e proseguì “Mi pare più una fine di mondo che un fine settimana!”.

 

“No”, riprese la voce a destra, “è che tu non mi pensi più, tutto preso da orti, giardini, piazze, strade da lastricare, non hai più un gesto gentile nei miei confronti, per far togliere quel “coso” di lì ti costerebbe meno di un mazzo di rose!”.

 

Terminato l’immaginario colloquio, l’assessore-conducente iniziò a pensare, riflettere, a fare due più due fa quattro, legò una cosa all’altra, iniziò a trovare motivazioni a certi atteggiamenti in casa che aveva notato negli ultimi tempi: cene a sera sempre più frugali e frettolose, qualche camicia non stirata perfettamente, quel fatto che lei, al suo rientro serale, da qualche mese lo accoglieva con un “Madonna che dolore di testa stasera!”.

 

Fu così che dopo qualche giorno si convinse pensando “Tra il tanto che faccio, se sfaccio una cosa chi potrà dirmi niente!?”. E in un niente, un giorno, “Il volo” prese il volo e planò, abbandonato, in un magazzino.

 

Veramente ci fu qualche attimo di ripensamento, come un pentimento, un rimorso, così interpellò la circoscrizione territoriale competente. “Sentite” scrisse “c’ho ‘sto coso, voi che pensate di farne, dove lo possiamo acchiazzare?”. Quasi una richiesta di aiuto. Quelli, i ragazzi della circoscrizione risposero: “E mo’ ce lo dici!? Rimettilo dove stava!”.

 

“Il volo”, sembra che sia ancora in un magazzino, già è qualcosa. Io spero e mi auguro che quelle e solo quelle da me raccontate siano le motivazioni che hanno portato a toglierlo dal sito di originaria destinazione, perché solo per “amore”, un grande amore, è possibile farsi una ragione.

 

Le persone, i luoghi, i fatti, le circostanze sono solo casuali, trattasi di una favola, se preferite, una leggenda metropolitana.

 

Foggia 09/07/2011

 
 

Opera: Monumento per l’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia

Autore: Gianfranco RIZZI  (Foggia 1946)

Titolo:   Ali sospese (Il volo)

Due pilastri portanti e annodati generano un geoide attorno al quale vola un’aquila; la

presenza delle forme meccaniche che ripercorrono il doppio basamento e le lame appuntite

che si ripetono anche nel corpo del rapace vogliono significare i sacrifici dell’aviazione

militare che con il suo genio è trasformata nella potenza dell’aviazione civile in tempo di

pace. Oltre ai caratteri pittorici, dovuti ai diversi materiali, e alla ormai rara fattura del ferro

forgiato, l’opera rappresenta un’abile e suggestiva trasposizione dei valori plastici in valori

grafici.

Tipologia: monumento

Dati tecnici: bronzo, acciaio forgiato e rame

Data realizzazione: 1970 (risale al 1969 il progetto approvato)

Committente: Camera di Commercio di Foggia

Collocazione e destinazione originaria: Piazzale Aeroporto Civile  “Gino Lisa” di Foggia

 

Misure: m.8 x 8 x 4