Volontario in ardita missione di guerra, assolveva il compito con impareggiabile slancio, fede e valore.

 

Al comando della propria squadra, penetrato tra le linee avversarie, occupava saldamente un’importante posizione e vi resisteva per due giorni.

 

Ferito gravemente al braccio sinistro fin dall’inizio della lotta, si fasciava da solo, rifiutando ogni soccorso.

Caduto il proprio ufficiale, lo sostituiva nel comando e, quantunque circondato e ferito nuovamente in varie parti del corpo, rimaneva al suo posto di combattimento.

 

All’alba, mentre i rinforzi sopraggiunti stavano per liberarlo dalla stretta nemica, una bomba gli recideva una gamba.

 

Per nulla scosso nella sua fede di soldato, incitava i dipendenti alla difesa ed erettosi sull’unica gamba, impartiva ordini, come prima, con impareggiabile energia e sprezzo della morte ormai sicura.

 

Avuto il petto squarciato da una raffica di mitragliatrice, si abbatteva al suolo, inviando alla Patria lontana il suo estremo saluto, pago di donarle la vita.

foto: Cesare Rizzi

Medaglia d'oro al valor militare
Sergente maggiore ( Fanteria , 47° reggimento fanteria )
Luogo di nascita: Foggia (FG)
Data del conferimento: 1941

 

tratto da http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=13119